SCENARIO INTERNAZIONALE
Alla base dell’interesse internazionale sulla sostenibilità vi è il legame (a volte conflittuale) fra economia, ecologia e ambiente (ecologia – studio della casa; economia- gestione della casa) , per il quale il nodo centrale sul quale si discute è la necessità di conservare la qualità delle risorse naturali per garantire un futuro.
Il primo evento promosso dall’ Organizzazione delle Nazioni Unite avente l’ambiente come questione principale, è una conferenza (Stoccolma 1972), durante la quale 113 nazioni discussero sulle sorti del pianeta, elaborando un piano con 109 raccomandazioni e una dichiarazione con 26 principi sulle responsabilità dell’uomo.
La connotazione più nota di sviluppo sostenibile venne elaborata proprio in quell’anno, all’interno del Rapporto Brundtland “Our common future”, dove si intese come sostenibile lo sviluppo che è in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità per le generazioni future di soddisfare i propri.
Dall’87 in avanti, a scadenza quasi annuale, susseguirono protocolli, impegni, accordi tra stati, convenzioni, piani e programmi politici. Vediamo quali:
SCENARIO INTERNAZIONALE
1972 - Stoccolma
Conferenza delle Nazioni Unite
L’uomo è al tempo stesso creatura e artefice del suo ambiente, che gli assicura la sussistenza fisica, gli offre la possibilità di uno sviluppo intellettuale, morale, sociale e spirituale.
1975 – Belgrado
Conferenza UNESCO UNEP
La risoluzione dei problemi ambientali rende necessaria una nuova etica degli individui e delle società, che sia in grado di riconoscere e rielaborare profondamente i rapporti complessi e in continua evoluzione dell’uomo con il suo simile e con la natura, e che abbia come ultimo scopo il disarmo per garantire una pace duratura.
1987
World Commission on environment and development “Our Common Future”
Lo sviluppo sostenibile è quello sviluppo che soddisfa i bisogni delle generazioni presenti, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri.
1992 – Rio de Janeiro
Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo
Agenda XXI rappresenta il programma d’azione per il XXI secolo, contiene dunque sia le strategie che le azioni da attuare per favorire lo sviluppo sostenibile. In questo documento viene ribadito il ruolo fondamentale che riveste l’educazione nella promozione dello sviluppo sostenibile attraverso la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali.
1993
V Piano d’azione ambientale 1992/2000 (Unione Europea)
…lo sviluppo sostenibile per essere realizzato praticamente richiede una volontà reale a tutti i livelli politici e professionali, oltre alla partecipazione di tutta la collettività in quanto cittadini e consumatori.
1994 – Aalborg
Conferenza europea sulle città sostenibili
Noi, le autorità locali europee, ci siamo impegnate a sviluppare azioni locali con responsabilità globale. Intendiamo essere lungimiranti nell’amministrazione, coraggiosi nell’affrontare le sfide e responsabili delle nostre azioni, perché soltanto in questo modo potremo gestire il cambiamento che si realizzerà ad un ritmo senza precedenti.
1995 – Valencia
Conferenza delle regioni di stati membri dell’Unione Europea
Le regioni Europee si impegnano ad agire in sintonia con l’ambiente e a perseguire gli scopi dello sviluppo sostenibile individuando come obiettivo primario le politiche ambientali che devono influenzare tutte le specifiche politiche settoriali.
1996 - Lisbona
Conferenza europea sulle città sostenibili
1997 – Salonicco
Conferenza Internazionale “Ambiente e società: educazione e sensibilizzazione per la sostenbiiltà”
La sostenibilità è in ultima analisi un imperativo morale ed etico in cui devono essere rispettate diversità culturale e conoscenze tradizionali.
L’educazione... attraverso un processo di partecipazione e apprendimento collettivo (che coinvolge governi, autorità locali, università, imprese, consumatori, ONG, mezzi di informazione e altri soggetti) crea consapevolezza, ricchezza di alternative, cambiamenti di comportamenti e stili di vita, inclusi consumi e modelli di produzione orientati alla sostenbilità.
1998 – Aarhus
Convenzione sull’accesso alle informazioni, la partecipazione di cittadini e l’accesso alla giustizia in materia ambientale
La democrazia ambientale si basa su tre pilastri che rappresentano anche impegni dei governi che hanno aderito:
garantire ai cittadini l’accesso alle informazioni ambientali;
favorire la partecipazione dei cittadini alle attività decisionali che possono avere effetti sull’ambiente;
estendere le condizioni per l’accesso alla giustizia ambientale.
2001 – Goteborg
Strategia dell’unione Europea per lo Sviluppo Sostenibile
...maggior partecipazione, più senso di responsabilità, individuale e collettivo, sono garanzia di un più convinto percorso verso la sostenibilità.
2002
VI Piano d’azione ambientale 2002/2010 “Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta”
Le azioni strumentali di supporto alla strategia per la realizzazione dello sviluppo sostenibile sono la conoscenza ambientale di base, la partecipazione dei cittadini, la migliore regolamentazione, l’informazione e la valutazione dei risultati.
2002 – Johannesburg
Summit mondiale per lo sviluppo sostenibile ONU
2002 – Lucca
Incontro delle Parti della Convenzione di Aarhus
2004 - Aalborg (+10)
Quarta Conferenza europea delle città sostenibili “Ispirare il futuro”
SCENARIO NAZIONALE
1993
Piano Nazionale per lo Sviluppo sostenibile (Provvedimento CIPE 28/12/93).
1997
Carta dei Principi per l’Educazione Ambientale orientata allo sviluppo sostenibile e consapevole (Carta di Fiuggi).
1999
Conferenza di Ferrara (Carta di Ferrara).
2002
Strategia nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (Delibera CIPE 2/8/2002)
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