» ore
 
 
Mappa della città Elenco telefonico Farmacie di turno > Meteo Aggiungi ai preferiti Contattaci
 
Il Comune
Sindaco
Giunta comunale
Consiglio comunale
Commissioni
Regolamenti
Albo pretorio
Avvisi e Bandi
Operazione
    trasparenza
Programma triennale
   OO.PP. 2012-2014
Uffici e servizi
Numeri telefonici
Orari apertura
Autocertificazione
Modulistica
Area servizi per
   cittadini stranieri
SUAP
Ambiente
Agenda 21
Tributi
Ufficio Elettorale
Pianificazione e gestione del territorio
Inform@giovani
C.O.L.
Per i più piccoli
 
 
Home page > Terminillo >
Chi viaggia sulla Salaria, in direzione della Sabina e dell'Appennino, già dall'Agro Romano, sopratutto nelle limpide giornate di tramontana nota il massiccio montuoso del Terminillo. Quasi tutti gli studiosi si sono trovati d'accordo nell'identificare le quattro vette attuali ( Terminillo, Terminilletto, Terminillucio e Monte Elefante ) con l'antico monte Tetrico "TETRICAE HORRENTES RUPES " di Virgilio e dei " GURGURES ALTI MONTES " di Varrone. Soltanto all'inizio del Settecento lo scrittore reatino Lorenzo Mattei, illustrando la citta' di Rieti nel suo "Erario Reatino" fornisce una indicazione precisa circa il nome dialettale di Monte Urulu usato dai Reatini per identificare l'attuale monte Terminillo, secondo una evidente deformazione del Varroniano "Gurgures".
 
Rifugio Campo Forogna
 
Prima del Settecento le carte topografiche della Sabina indicavano Terminillo con altissimi picchi dolomitici, segno evidente della paura, dell'orrore e dell'impressione che nel passato le montagne suscitavano nella psicologia dell'uomo. Persino le carte geografiche dello Stato Pontificio indicavano il monte col toponimo "Monte Gurgure ". Solo all'inizio dell'Ottocento si affermò con il nuovo toponimo di Terminillo, diffuso fin dal 1500 tra le popolazione pedemontane. Succesivamente nel 1808 nella carta dell'Atlante Geografico del Regno del le Due Sicilie, di Antonio Rizzi figurò il nome Terminillo. I problemi dei confini tra lo Stato della Chiesa ed il Regno di Napoli, portarono all'affermazione il nome attuale della montagna . Nei monti reatini, fitti di boschi proliferava una ricchissima quantità di selvaggina di ogni genere. Gli uomini pedemontani erano abituati a cacciare orsi, orsi, camosci e cinghiali, come documentato da un bassorilievo della casa parrocchiale di Sigillo. La vita della montagna, fino all'annessione al Regno d'Italia era costituita da lupari, boscaioli, pastori e contadini, i quali avevano una grande familiarità con i valichi più elevati e conoscevano meglio i sentieri. Verso la fine dell'Ottocento cominciò a delinearsi il destino della montagna e per merito del Club Alpino Italiano fu costruito nell'estate del 1908 il rifugio "Umberto I° ", (nella foto) ora "Massimo Rinaldi" .
 [1] - 2
 
Cultura e eventi
Museo
Teatro
Stagione teatrale
Biblioteca
Manifestazioni
Le pubblicazioni
I manifesti di Gaio Bacci
Turismo
Cenni storici
La Valle Santa
Terminillo
Strutture ricettive
Progetto Svezia
Rieti in rivista
Link utili
Leggi e normative
Enti pubblici
Organi Istituzionali
Enti locali
 
 
Copyright © 2002 Centro elaborazione dati Comune di Rieti
foto e testi tratti dalla rivista "Scenari"