Aimone 
                                    Filiberto Milli.  
                                     
                                  I FIORI DI MAGGIO 
									
                                   Il 1° Maggio del 1957 cessava 
                                    di vivere Lionello Matteucci.  
                                    Un malore Lo colpì al termine di quella 
                                    giornata densa di impegni politici e di manifestazioni 
                                    pubbliche.  
                                    Una morte invidiabile, la Sua. E' infatti 
                                    scontato che ciascuno sogni per sé 
                                    un trapasso veloce, ma quella particolare 
                                    genìa di uomini che vivono "militando 
                                    ", perché bruciano di passione 
                                    politica, si augura qualcosa di più: 
                                    cadere sul campo.  
                                    Lo desiderava Giorgio Almirante quando, con 
                                    un gesto di generosità che commosse 
                                    i Suoi e gli "altri", andò 
                                    a rendere omaggio alla salma di Enrico Berlinguer; 
                                    l'avversario stroncato dal male mentre teneva 
                                    un comizio.  
                                    Ma Almirante, purtroppo per Lui, non fu esaudito. 
                                    Lo fu, invece, Matteucci, parlamentare della 
                                    circoscrizione umbro-sabina e Sindaco di Rieti, 
                                    un altro Uomo che non avrebbe amato spegnersi 
                                    lentamente nel torpore di una vecchiaia segnata 
                                    dalla mancanza dell'impegno civile.  
                                    Il Comune vuole ricordarLo, quarant'anni dopo, 
                                    ed ha affidato alla penna di Ajmone Filiberto 
                                    Milli, protagonista di tante battaglie politiche 
                                    e giornalistiche, il compito di tracciarne 
                                    una biografia e di ricostruire l'epoca nella 
                                    quale Egli visse e operò. Ne è 
                                    uscito un affresco, interessante soprattutto 
                                    per le generazioni più giovani, dal 
                                    quale affiorano episodi noti o meno noti ed 
                                    emergono i personaggi che hanno calcato la 
                                    scena locale. Una storia lumeggiata da squarci 
                                    di luce e appesantita da coni d'ombra e intessuta 
                                    di glorie e di miserie, di volontà 
                                    e di sacrifici, di speranze e di frustrazioni. 
                                     
                                    E' la storia recente della nostra città 
                                    che ha conosciuto momenti saturi di scontri 
                                    faziosi e momenti di grandi slanci di generosità,è 
                                    una lunga vicenda popolata di Uomini che, 
                                    aldilà della loro collocazione e del 
                                    loro personale modo di sentire, hanno contribuito, 
                                    ciascuno a Suo modo, a renderci quelli che 
                                    siamo.  
                                     
                                   
                                   |