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SCHEDA DEL LIBRO

  Andrea Di Nicola

DA RIETI A CHICAGO
la biografia di un realizzatore:
Lodovico Spada Potenziani

   Straordinaria personalità quella del Principe Lodovico Potenziani: affascinante, intelligente, colto e lanciato in numerose attività politiche, culturali, sociali, imprenditoriali, sportive. L'energia di un vulcano disciplinata dalla razionalità di un intelletto lucido e lungimirante. Caratteristiche difficilmente rintracciabili, tutte insieme, in una sola persona. Come, sinora, appare irripetuto il contesto in cui visse: uno spazio di tempo che vide concentrarsi l'opera di personaggi di indiscusso valore, ben inseriti negli ambienti importanti dell'Italia dell'epoca e votati alla causa di trasformare Rieti da borgo in Città, da Sottoprefettura, prima di Perugia e poi di Roma, a Capoluogo di Provincia. Sfila dall'album dei ricordi cittadini il nome di Mario Marcucci, avvocato, Deputato, prima Sindaco e poi Podestà, di cui il giornalista Milli traccia il profilo in una pubblicazione gemella. L'epoca è quella di Valentino Orsolini Cencelli - Deputato e Commissario governativo dell'Opera Nazionale Combattenti, protagonista di grandi bonifiche tra cui quella delle Paludi Pontine , di Pasquale Lugini, medico amante dell'arte, intimo di Gabriele d'Annunzio e ideatore del Teatro Lirico Sperimentale in Rieti e della colonia marina a Montesilvano per i piccoli reatini bisognosi -, di Franco Angelini - docente universitario e membro del Gran Consiglio del Fascismo in qualità di Presidente della Confederazione Nazionale dei Sin-
dacati Fascisti dell'Agricoltura -, di Annibale Marinelli De Marco - primo
Preside della Provincia e Senatore -, di Francesco Palmegiani - vice Pode- stà di Rieti e poi Preside della Provincia, scrittore e giornalista corrispon- dente di quotidiani nazionali -, di Cesare Pileri - avvocato e Deputato -.
Non tutti, e non sempre, si amarono e quelli che lo fecero non furono costantemente capaci della stessa intensità di sentimenti. È accaduto in ogni epoca e in qualunque ambiente: l' agone politico è, peraltro, rischiarato da luci potenti che vanificano eventuali speranze di riserbo.
Erano Uomini diversi per indole, per cultura e tradizioni familiari, per visioni del mondo e della vita. Eppure riuscirono a dare un volto alla neonata Provincia, a dotarla di opere pubbliche tra le più importanti tuttora in esercizio, a lanciare turisticamente il Terminillo e a creare manifestazioni culturali di grande respiro allontanate poi da Rieti per mancanza di "tutori" morali e materiali. Per ciascuno di Essi il Principe mecenate, ricco di amicizie colte ed influenti, costituiva il punto di riferimento: animatore di attività d'avanguardia, sostenitore di ogni iniziativa benefica, anche quando cicli negativi della Sua economia familiare glielo avrebbero sconsigliato, era capace di districarsi abilmente in campo diplomatico e di navigare a vista negli ambienti più insidiosi. Un fratello maggiore che, in tempi di limitate comunicazioni, parlava le lingue e aveva girato l'Europa e l'Africa e varcato più volte l'oceano: un patrimonio di conoscenze non indifferente a disposizione del ceto politico della nuova Provincia.
La seconda guerra mondiale e la sua conclusione determinarono il lento declino della stella di Lodovico Potenziani: cominciarono a rarefarsi le Sue apparizioni in pubblico a Rieti, anche se continuò la Sua febbrile ed appassionata attività imprenditoriale nelle proprietà di campagna dove Egli si impegnò, con successo, persino nella floricoltura.
La villa di Colle S. Mauro divenne, tra viaggi sempre meno frequenti per l'incalzare dell'età, il rifugio prediletto per un Potenziani ormai dimenticato dalla Città che amava e, man mano, abbandonato dagli amici di un tempo che Lo precedevano nel trapasso.
La pace della sepoltura privata ai Cappuccini, dove il Principe riposa dall'agosto 1971, per circa sei lustri non è stata turbata dal clamore delle rievocazioni civiche.
Con il manifesto per il trentennale della scomparsa e con quest'opera di ricostruzione storica, affidata alla penna del giornalista Andrea Di Nicola e sostenuta dall'affettuosa partecipazione della Contessa Eugenia Nattini Capelletti, la Città di Rieti intende ricordare uno dei Suoi Uomini migliori.

 
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